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Trasferimento sede: condannata l’amministrazione, fondata la richiesta di un poliziotto penitenziario

Trasferimento sede: il Consiglio di Stato e il TAR Toscana hanno accolto le richieste presentate da un poliziotto penitenziario, a seguito delle quali  l’amministrazione è stata condannata al pagamento delle spese processuali.

Nel complesso e farraginoso caso in esame, il poliziotto aveva presentato istanza di trasferimento sede ai sensi della legge n. 104/1992, la quale veniva respinta dall’amministrazione.

L’interessato, dunque, decideva di far valere le proprie pretese dapprima in via stragiudiziale, e, considerata la perdurante inerzia della P.A., in via giudiziale.

Il ricorso, tuttavia, veniva rigettato per un macroscopico errore sulla valutazione del procedimento notificatorio.

Il poliziotto, grazie al determinante supporto giuridico prestato dagli esperti avvocati dello Studio Legale Parente, ha presentato appello al Consiglio di Stato, il quale ha dichiarato la sentenza di primo grado, avversa al ricorrente, “palesemente errata”.

Il C.d.S ha dato giustizia al ricorrente, il quale, nelle more del giudizio, aveva già ottenuto in via amministrativa il trasferimento di sede, a ulteriore conferma della legittimità della sua pretesa.

Il TAR Toscana dunque, preso atto dell’errore commesso, e dichiarata cessata la materia del contendere, risultando ormai soddisfatto l’interesse fatto valere in giudizio, ha affermato il riconoscimento “della sostanziale fondatezza della pretesa del ricorrente” e dell’attività difensiva svolta.

Per questi motivi ha condannato l’amministrazione a corrispondere al poliziotto le spese di giudizio.

Ciò conferma l’importanza di rivolgersi a professionisti esperti nel settore amministrativo-militare per tutelare al meglio i propri interessi.

info@studiolegaleparente.com