Prove fisiche: un’altra vittoria dello Studio Legale Parente.
Il nostro Studio si è confrontato con l’esclusione di una candidata dallo svolgimento delle prove di efficienza fisica del concorso per l’arruolamento quale allievo agente della Polizia Penitenziaria.
PROVE FISICHE PER L’ACCESSO NEL RUOLO DEGLI AGENTI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA. IN COSA CONSISTONO.
La candidata avrebbe dovuto percorrere i 1000 metri di corsa piana di 4 minuti e 30 secondi, ma si è infortunata prima della prova.
La Polizia Penitenziaria stabilisce un calendario concorsuale. E’ chiaro che gli ultimi convocati, a differenza dei primi, in ipotesi di infortunio risultano più svantaggiati.
Secondo l’Amministrazione, infatti, era impossibile riconvocare la nostra cliente, per l’assenza di una data utile oltre il termine del calendario stabilito.
Alla luce dell’attività difensiva portata avanti dagli avvocati Giovanni Carlo Parente Zamparelli e Stefano Monti, il TAR Lazio ha ammesso invece la ricorrente alle prove di efficienza fisica, mediante l’espletamento di una sessione integrativa.
Per il Collegio, “sebbene da un lato l’Amministrazione abbia previsto la conclusione del calendario di esame nella giornata del 30 luglio 2021, dall’altro è anche vero come la ricorrente non avrebbe potuto sottoporsi alle prove nelle date previste dal calendario stesso, se non mettendo a rischio la propria salute.
Pertanto il motivo dell’istanza di differimento è ascrivibile ad un evento di salute non imputabile alla ricorrente, come risulta dal suddetto certificato.
L’Amministrazione non ha addotto motivazioni organizzative invalicabili per impedire alla candidata di sottoporsi alla prova in un arco temporale ravvicinato rispetto alla data di conclusione delle prove fisiche, dopo la scadenza del periodo di prognosi – prima facie non incompatibile con le esigenze di celerità del concorso”.
Inoltre secondo il TAR “il perfezionamento delle procedure di assunzione, anche successivamente allo spirare di tale data, non incontra profili preclusivi laddove, come nel caso di specie, venga rappresentata alla procedente Amministrazione la presenza di cause temporaneamente impeditive alla sottoposizione a visita di idoneità; dovendo intendersi rispettato il termine di che trattasi a fronte di istanza di ammissione alla selezione tempestivamente presentata”.
Di conseguenza il TAR Lazio ha accolto il ricorso.
Forte della enorme esperienza maturata negli anni, lo Studio Legale Parente è pronto ad aiutarti nella difesa dei tuoi diritti. Chiamaci anche solo per un consulto. Il nostro Studio punta sempre al raggiungimento dell’obiettivo.
Contattaci: 06.42020421
Scrivici a info@studiolegaleparente.com