https://www.giustizia.it/giustizia/Limite età. Con l’ausilio dello studio legale Parente un giovane candidato, ingiustamente escluso dal concorso per il Corpo di Polizia Penitenziaria, è stato ammesso a sostenere le prove d’esame.
Ancora una volta l’amministrazione penitenziaria ha emesso un bando contrario alla legge.
In particolare, ha omesso di inserire nel bando impugnato la disposizione di legge che riconosce ai giovani che hanno prestato servizio militare volontario di beneficiare di un innalzamento del limite di età per la partecipazione ai concorsi.
Ciò in quanto l’art. 2049, D.Lgs. 66/2010 stabilisce che “Per la partecipazione ai pubblici concorsi il limite massimo di eta’ richiesto e’ elevato di un periodo pari all’effettivo servizio prestato, comunque non superiore a tre anni, per i cittadini che hanno prestato servizio militare.”
La norma, inoltre, impone la sua applicazione, ai sensi dell’art. 2050, comma 3, D.Lgs. 66/2010, “ai concorsi banditi dalle amministrazioni dello Stato, comprese le aziende autonome, e dagli altri enti pubblici, regionali, provinciali e comunali per l’assunzione e l’immissione di personale esterno in tutte le qualifiche, carriere, fasce o categorie funzionali previste dai rispettivi ordinamenti organici.”
Il giudice ha confermato la necessità di ricorrere tempestivamente contro il bando di concorso che non dia applicazione dell’innalzamento del limite di età poichè l’impugnazione del provvedimento individuale di esclusione potrebbe essere tardiva.
Nel caso in esame il giovane ricorrente è stato riammesso alla procedura concorsuale e l’amministrazione è stata condannata al pagamento delle spese legali.